Sergio Marchionne è stato uno dei più grandi CEO di sempre. Amministratore delegato di FCA, ha segnato la storia dell’azienda con trasformazioni decisive.
Domande chiave
Per guidare la trasformazione dei Fiat un uno dei periodi più bui dell’azienda Marchionne sceglieva direttamente i suoi primi riporti. Nel corso degli anni, Marchionne ha sempre posto due domande chiave a tutti i suoi candidati: “Qual è stato il tuo più grande successo?” e “In cosa fai veramente schifo?”.
In questo articolo esamineremo le motivazioni dietro a queste due domande e comprenderemo il metodo di valutazione che Marchionne applicava per valutare i candidati.
La prima domanda di Sergio Marchionne: qual è stato il tuo più grande successo?
La prima domanda che Sergio Marchionne poneva ai candidati al colloquio era “Qual è stato il tuo più grande successo?“. Con questa domanda, il CEO di FCA riusciva a ottenere una visione esatta di ciò che il candidato considerava un successo. L’idea dietro a questa domanda è che il successo personale è un ottimo modo per misurare le competenze e le capacità del candidato. La risposta alla domanda consentiva a Marchionne di valutare la motivazione, la abilità di problem solving e le capacità personali del candidato, ma soprattutto cosa la persona considerava meritevole di essere definito “successo”.
Inoltre, il CEO di FCA riteneva che la risposta a questa domanda fosse un modo infallibile per misurare la forza delle motivazioni che spingevano il candidato a portare avanti i suoi obiettivi.
La seconda domanda di Sergio Marchionne: in cosa fai veramente schifo?
La seconda domanda che Marchionne chiedeva ai candidati al colloquio era: “in cosa fai veramente schifo?”. Questa domanda a prima vista può sembrare un po’ strana, ma in realtà ha uno scopo ben preciso. Marchionne voleva che i candidati fossero onesti con se stessi e con lui. Secondo il CEO di FCA, l’onestà era un valore importantissimo in un lavoro di squadra. Nel contesto del lavoro di un team, è più che importante riconoscere i propri limiti e le proprie debolezze. In questo modo è possibile lavorare in modo più efficiente ed efficace. Inoltre, attraverso questa domanda, Marchionne voleva capire quali erano le debolezze del candidato e come lui stesso poteva aiutarlo a superarle.
Secondo il CEO di FCA, è fondamentale conoscere a fondo i propri limiti, per poter avere la possibilità di superarli.
Conclusione Sergio Marchionne era un grande uomo d’affari e un manager d’eccezione.
La sua metodologia di valutazione dei candidati al colloquio si rifaceva a due domande chiave: “qual è stato il tuo più grande successo?” e “in cosa fai veramente schifo?”. Queste due domande erano fondamentali per capire il livello di motivazione, le abilità e le capacità del candidato. Inoltre, queste due domande aiutavano a rivelare il livello di onestà del candidato ed a misurare il suo grado di consapevolezza di sé. Sergio Marchionne con questo metodo di valutazione riusciva a garantire a FCA un’altissima qualità nella ricerca di nuovi talenti. Si tratta di un metodo che, ancora oggi, può essere utilizzato da chiunque abbia la necessità di selezionare nuove figure professionali.
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